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LAPIO E IL TEATRO

Da sempre una grande passione e importante tradizione artistica lapiana è il teatro. In effetti il paese vanta una lunga storia teatrale consolidata nel tempo. Le prime tracce del teatro a Lapio si hanno sul finire del XVIII secolo, quando i nobilissimi baroni di Lapio, i Filangieri iniziarono a portare per la prima volta nel piccolo borgo irpino un po’ di intrattenimento all’epoca nobiliare, cioè, oltre che al teatro portarono i primi intrattenimenti di tipo musicale che nel corso del tempo si manifesteranno sotto forma di banda.
Di prime rappresentazioni teatrali però si inizia ad avere traccia solo nel primo Ottocento, di sicuro però questa tradizione di intensificò nella seconda parte di questo secolo dove iniziò a nascere la prima compagnia teatrale, guidata all’epoca da Beniamino Anzalone. Certamente all’epoca, gli spettacoli rappresentati erano per lo più drammi sacri, che avevano come principale scopo quello di informare i poveri analfabeti lapiani sulla vita dei santi. I drammi più rappresentati erano quelli di S. Michele e di S. Francesco.

 

Agli inizi del XX secolo si narra che si organizzarono ben due compagnie teatrali, (per un paesino come Lapio all’epoca era un vanto), una faceva capo al teatro Umberto I di Nola e l’altra era molto più popolare, improvvisata dcompagnia_teatrale_lapioa alcuni lapiani con la speranza di far divertire i lapiani, dall’appellativo di Scacciagufi. Ma quegli anni non erano solo quelli del divertimento e delle risate, prodotte dalle due compagnie; erano anche gli anni dell’emigrazione di massa dai paesi del Mezzogiorno d’Italia. Anche da Lapio tanti uomini, donne e bambini partirono per l’ America in cerca di un futuro migliore, molti dei quali negli USA si cimentarono in piccoli spettacoli teatrali, spesso a beneficio delle feste e delle chiese del paese. Il periodo d’oro del teatro lapiano si ebbe tra le due guerre, quando due attori si fecero anche impresari formando proprie compagnie con scenografie e attrezzerie annesse. Questi erano Michele Membrino e Angelo Iannino, ognuno consapevole dei meriti dell’altro. Queste due compagnie diedero vita a un nuovo teatro per i lapiani, non solo formato da drammi sacri, ma anche da spettacolo sempre più impegnativi. Per un brevissimo periodo le due compagnie si unirono, per la scarsa partecipazione dei paesani, ma le strade delle due compagnie erano destinate ad essere divise…

Mettendosi al passo coi tempi Angelo Iannino, allestì nel 1947 un piccolo cineteatro all’ Arenella, successivamente spostato in uno molto più ampio a vico Freddo. Ma, nel 1949, Angelo morì, fortunatamente però suo figlio Vittorio svolse un ruolo decisivo, poiché senza di lui la tradizione teatrale lapiana sarebbe scomparsa, o comunque ridotta solo all’orizzonte locale. Onorò dappertutto il ruolo del teatro a Lapio, fino a farlo diventare un appuntamento quasi mensile per tutti i campani. Morto Vittorio nel 1983 la ‘’Bottega Iannino’’ passò nelle mani del figlio Maurizio, che ancora oggi ne detiene la carica. Maurizio, come suo padre e suo nonno prima di lui tiene ancora alto il nome del teatro a Lapio, essendo sempre al passo coi tempi, coniugando passione e tecnica.

Per un breve periodo il teatro a Lapio è stato quasi messo da parte, fino al giorno in cui, nel 2009, due maestri del teatro Eidos di San Giorgio del Sannio (Bn), Virginio De Matteo e Domenico Soricelli, con l’aiuto di Marurizio e di alcuni ragazzi, vogliosi di portare avanti questa meravigliosa tradizione, hanno dato vita al Laboratorio Teatrale Lapiano, il cui corso si tiene da Novembre a Luglio, e porta in scena uno spettacolo all’anno, frutto di nove mesi di Lavoro.
Ma questa è storia dell'oggi...