il castello-Il Sotto titolo on-line
Questi erano discendenti del Cavaliere Normanno Angerio, giunto in Italia verso il 1045, al seguito di Roberto il Guiscardo.
I membri di questo antico Casato assunsero ben presto un ruolo importante nella storia politica e sociale del Mezzogiorno, e di conseguenza nella storia di Lapio.
Il castello -palazzo sia pure tra ripetuti avvicendamenti di rami diversi - è rimasto a lungo nelle mani di questa illustre Famiglia.
Le prime notizie storiche su Lapio sono della prima metà del XII secolo, quando l'antico borgo - già cinto da cortine murarie ed in possesso di un Castello - era stato incluso nel complesso feudale del Casale di Candida.
Nel Medioevo, Lapio seguì a lungo le vicende storiche della vicina Candida, passando dal dominio dei Capece a quello dei Filangieri.
Nel corso del XVI secolo, il "Castello di Lapio" perse il proprio carattere difensivo e militare per divenire sontuosa Residenza signorile ad opera dei Feudatari del luogo: i Filangieri. Al Cinquecento, risale il monumentale portale ad arco attraverso il quale si accede al Castello. Tale portale d'ingresso - sormontato dal magnifico stemma della Famiglia Filangieri - introduce nella corte, lastricata con gli originali lastroni di pietra squadrata. Lo stemma in marmo che sebbene d'origine normanna si adegua all'araldica federiciana - raffigura uno scudo d'oro, in cui è posta l'aquila imperiale bicipite, che porta in petto uno scudo bianco con una croce azzurra ed il diadema imperiale sulle teste.
Ubicato nella parte più interessante del centro storico di Lapio, il Castello-Palazzo dei Filangieri conserva ancora in ottimo stato un'imponente Torre (risalente all'Epoca Normanna) a pianta quadrata alta sedici metri con base lievemente scarpata ed il cortile interno, munito di porticato; al primo piano, troviamo il "Salone delle feste", adoperato un tempo in occasione delle celebrazioni religiose.
Si presume che delle quattro torri solo una doveva rappresentare il nucleo originario normanno, successivamente trasformato dagli Svevi con l'aggiunta di altre tre Torri, collegate ad esso da muri.
Sebbene fortemente rimaneggiato, il Castello Filangieri conserva tale impianto planimetrico con murature in pietra.
Nel corso degli anni, il Maniero è stato ulteriormente modificato: gli interni sono stati suddivisi in numerose stanze. Le numerose ed anguste aperture difensive furono, infatti, sostituite da ampie finestre e da balconi incorniciati da ampi stipiti ed architravi in pietra lavorata.
All'interno della corte è visibile un bel pozzo rinascimentale, decorato da stemmi e scudi.
Sul lato destro della corte, a mezzo di un portale cinquecentesco tramite una scala, si accede al piano nobile della struttura, i cui locali conservano ancora le porte in legno di castagno, le finestre rinascimentali e gli affreschi cinquecenteschi della piccola Sala dove sono raffigurate le nove Muse mitologiche protettrici ed ispiratrici delle Arti e delle Scienze.
Come in altri edifici dell'epoca, anche il Castello Filangieri presenta una serie di mensole in pietra inserite nella muratura del secondo livello che risultano convergere al centro: tale accorgimento serviva a convogliare l'acqua piovana proveniente dalle enormi superfici coperte dei tetti. All'interno del prestigioso edificio si trovano splendidi affreschi realizzati nel corso del '500.
Senza dubbio alcuno, il Castello rappresenta una delle testimonianze più importanti dell'Età Rinascimentale in Irpinia. Le superfici dipinte di Palazzo Filangieri abbracciano un periodo storico che interessa due secoli: affreschi databili al primo '600 (una data rinvenuta sugli affreschi segna l'anno 1623) e tempere ascrivibili alla seconda metà del '700.
Notevole interesse storico e plastico presentano gli stemmi della Famiglia Filangieri (presenti sulla facciata, sul portale di ingresso e sulla vera del pozzo) realizzati in arenaria locale e marmo bianco: essi testimoniano i vari intrecci di parentela del Casato con la nobiltà meridionale
Attualmente il palazzo-castello Filangieri è in fase di ristrutturazione